GFL MILANO - SABATO 5 NOVEMBRE 2011 -
Riassunto della presentazione di mons. SEVERINO PAGANI
– Vicario Episcopale per la Pastorale giovanile –
Parrocchia Santa Maria di Lourdes – Milano –
1. IL SEGRETO DI NAZARETH.
Un segreto, si capisce, ma mai fino in fondo, proprio perché si tratta di un segreto.
“Venne fra i suoi. E i suoi non l’hanno accolto…”
Quante volte non accogliamo i nostri figli, la nostra moglie, il nostro marito.
“Il bambino cresceva…”
I nostri figli crescono e noi non ci accorgiamo nemmeno, poi, un giorno, ci rendiamo conto che non stiamo più parlando con un bambino, bensى con un adulto.
“Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore…”
Atteggiamento comune a tutte le madri/padri: custodire nel proprio cuore.
Dopo questa breve introduzione, mons. Pagani ha letto tre lettere che aveva ricevuto proprio per descrivere la problematiche delle famiglie d’oggi: un papà che evidenzia la difficoltà nell’educare i propri figli; una adolescente le cui priorità sono il ragazzo, il sesso e gli amici; una mamma depressa perché nella sua famiglia non c’è più dialogo tra i vari componenti.
Di seguito, ha cercato di indicare “una strada” per poter co-ricostruire la cosiddetta “famiglia”.
Innanzitutto emerge la necessità di valorizzare il silenzio: ovvero dare valore a ciٍ che non viene detto e quindi accorgersi quando ciٍ accade; quindi è molto importante ascoltare in generale e di conseguenza ascoltare anche il silenzio; da ciٍ consegue la comunicazione tra i vari componenti della famiglia; questo poi comporta il poter curare le ferite che possono insinuarsi nell’ambito familiare; per far ciٍ bisogna saper offrire la pace all’interno della propria famiglia per poi esternarla; ne consegue un immenso bisogno di dare affetto alle sensazioni, ovvero, in un mondo di sensazioni, quest’ultime, private dell’affetto non hanno alcun senso; ma prima di tutto, bisogna credere al Mistero: che siamo figli di *** e quindi bisogna Pregare. Se noi preghiamo, allora daremo affetto alle sensazioni, sapremo offrire la pace, potremo curare le ferite, inizieremo a comunicare, sapremo cosى ascoltare e riusciremo poi a valorizzare il silenzio, cosى che il cerchio si chiuda.
Poi ha letto due lettere (positive, per fortuna!!!): un giovane appena prima del Matrimonio che ringrazia *** per la fede, l’amore ed il lavoro; una ragazza che poi diverrà suora che sente già da giovane un forte senso di ***.
Dopo queste letture, ha concluso sintetizzando la nostra vita con tre parole:
*** – Lavoro – Amore
GFL MILANO – SABATO 5 NOVEMBRE 2011 -
Ragionando sul testo e su questa presentazione, abbiamo messo in evidenza come siano diverse e sinergiche le figure della famiglia “divisa” rispetto a quella “accogliente”. La famiglia divisa va aiutata, mentre la famiglia accogliente va valorizzata.
Il senso profondo della presentazione di mons. Severino Pagani è insito nella Preghiera: bisogna quindi partire da questo: aiutare le famiglie separate attraverso la Preghiera. Ma come motivare una famiglia e portarla alla Preghiera? Mettendo in evidenza che siamo “creature”, ovvero “create da ***”, la Verità del nostro essere e quindi la Preghiera diventa inevitabile per tutti.
Nella Preghiera poi, è importante “darsi una struttura”, un esempio puٍ essere la Liturgia delle Ore.
“…la famiglia sia luogo che accoglie e genera la vita in pienezza…”: prima di tutto siamo figli di ***, quindi la Preghiera è il fulcro della nostra vita.
Oggi forse ci si puٍ sentire “Famiglie forti”, ma bisogna sempre interrogarsi su quale possa esser il nostro contributo per le famiglie che sono in rottura.
E’ veramente molto importante “valorizzare le famiglie accoglienti”, anche nella Chiesa si dovrebbero metter in luce le belle esperienze familiari.
Dovremmo quindi esser accoglienti non solo verso i bambini, ma anche verso le famiglie! In questo senso le famiglie affidatarie potrebbero aiutare le coppie in difficoltà.
L’attenzione si è poi spostata sui corsi per fidanzati. E’ stato messo in evidenza la poca profondità dei temi trattati in questi corsi e la mancanza di decisione da parte dei Sacerdoti: ovvero una chiara e precisa spiegazione del significato del Matrimonio in Chiesa rispetto a quello in Comune. Importante è stato poi l’esempio di un Sacerdote che ha continuato a seguire i coniugi anche durante i primi anni di Matrimonio.
Nell’intimità familiare è importante poi curare l’atmosfera: ogni famiglia è caratterizzata da una propria atmosfera. Proviamo a pensarci e a sentire con affetto (mons. Severino Pagani “…dare affetto alle sensazioni…”) la nostra atmosfera: siamo convinti? Ci piace? Ci rappresenta? Pensiamoci….Dobbiamo comunque preservare la propria intimità familiare: l’associazione, il volontariato, ovvero il nostro impegno non puٍ diventare “tutto”; bisogna preservare, valorizzare l’interiorità familiare per poi aprirsi all’esterno: allora sى che la nostra azione di volontariato/amore sarà un tutt’uno con la nostra ricchezza familiare.
“Il segreto di Nazareth” quindi, catapultato nel 2011, nel nostro tempo, cosa rappresenta? Rappresenta una famiglia “intima” che preserva e custodisce i “suoi” segreti, ma che si apre al mondo stando vicino alle altre familgie, aiutandole con riservatezza e rispetto, senza bisogno di sbandierare al mondo intero la propria azione, perché è l’essenza stessa della propria vita. Il Cardinal Martini lo ha definito “…farsi prossimo a piccoli cerchi…”. Sicuramente nei primi anni di Matrimonio ciٍ è più fattibile, semplice, quindi ti apri e comunichi facilmente. Poi gli anni passano, si cambia, la famiglia cambia, muta, è più complessa. Spesso le “pressioni esterne non ti permettono di scegliere l’ideale…”. A volte si impiega molto tempo prima di sentirsi pronti ad aprirsi al volontariato, ma la Preghiera, l’amore di ***, ti aiuta tanto in questo; la forza umana non basta!
Noi genitori adottivi accogliamo anche i lati della personalità di tuo figlio che non riesci proprio a cambiare e impari ad amare anche quelli.
Pregare insieme aiuterebbe molto le coppie. Questo bisognerebbe dire ai corsi per fidanzati: pregare insieme in famiglia.
Riassunto della presentazione di mons. SEVERINO PAGANI
– Vicario Episcopale per la Pastorale giovanile –
Parrocchia Santa Maria di Lourdes – Milano –
1. IL SEGRETO DI NAZARETH.
Un segreto, si capisce, ma mai fino in fondo, proprio perché si tratta di un segreto.
“Venne fra i suoi. E i suoi non l’hanno accolto…”
Quante volte non accogliamo i nostri figli, la nostra moglie, il nostro marito.
“Il bambino cresceva…”
I nostri figli crescono e noi non ci accorgiamo nemmeno, poi, un giorno, ci rendiamo conto che non stiamo più parlando con un bambino, bensى con un adulto.
“Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore…”
Atteggiamento comune a tutte le madri/padri: custodire nel proprio cuore.
Dopo questa breve introduzione, mons. Pagani ha letto tre lettere che aveva ricevuto proprio per descrivere la problematiche delle famiglie d’oggi: un papà che evidenzia la difficoltà nell’educare i propri figli; una adolescente le cui priorità sono il ragazzo, il sesso e gli amici; una mamma depressa perché nella sua famiglia non c’è più dialogo tra i vari componenti.
Di seguito, ha cercato di indicare “una strada” per poter co-ricostruire la cosiddetta “famiglia”.
Innanzitutto emerge la necessità di valorizzare il silenzio: ovvero dare valore a ciٍ che non viene detto e quindi accorgersi quando ciٍ accade; quindi è molto importante ascoltare in generale e di conseguenza ascoltare anche il silenzio; da ciٍ consegue la comunicazione tra i vari componenti della famiglia; questo poi comporta il poter curare le ferite che possono insinuarsi nell’ambito familiare; per far ciٍ bisogna saper offrire la pace all’interno della propria famiglia per poi esternarla; ne consegue un immenso bisogno di dare affetto alle sensazioni, ovvero, in un mondo di sensazioni, quest’ultime, private dell’affetto non hanno alcun senso; ma prima di tutto, bisogna credere al Mistero: che siamo figli di *** e quindi bisogna Pregare. Se noi preghiamo, allora daremo affetto alle sensazioni, sapremo offrire la pace, potremo curare le ferite, inizieremo a comunicare, sapremo cosى ascoltare e riusciremo poi a valorizzare il silenzio, cosى che il cerchio si chiuda.
Poi ha letto due lettere (positive, per fortuna!!!): un giovane appena prima del Matrimonio che ringrazia *** per la fede, l’amore ed il lavoro; una ragazza che poi diverrà suora che sente già da giovane un forte senso di ***.
Dopo queste letture, ha concluso sintetizzando la nostra vita con tre parole:
*** – Lavoro – Amore
GFL MILANO – SABATO 5 NOVEMBRE 2011 -
Ragionando sul testo e su questa presentazione, abbiamo messo in evidenza come siano diverse e sinergiche le figure della famiglia “divisa” rispetto a quella “accogliente”. La famiglia divisa va aiutata, mentre la famiglia accogliente va valorizzata.
Il senso profondo della presentazione di mons. Severino Pagani è insito nella Preghiera: bisogna quindi partire da questo: aiutare le famiglie separate attraverso la Preghiera. Ma come motivare una famiglia e portarla alla Preghiera? Mettendo in evidenza che siamo “creature”, ovvero “create da ***”, la Verità del nostro essere e quindi la Preghiera diventa inevitabile per tutti.
Nella Preghiera poi, è importante “darsi una struttura”, un esempio puٍ essere la Liturgia delle Ore.
“…la famiglia sia luogo che accoglie e genera la vita in pienezza…”: prima di tutto siamo figli di ***, quindi la Preghiera è il fulcro della nostra vita.
Oggi forse ci si puٍ sentire “Famiglie forti”, ma bisogna sempre interrogarsi su quale possa esser il nostro contributo per le famiglie che sono in rottura.
E’ veramente molto importante “valorizzare le famiglie accoglienti”, anche nella Chiesa si dovrebbero metter in luce le belle esperienze familiari.
Dovremmo quindi esser accoglienti non solo verso i bambini, ma anche verso le famiglie! In questo senso le famiglie affidatarie potrebbero aiutare le coppie in difficoltà.
L’attenzione si è poi spostata sui corsi per fidanzati. E’ stato messo in evidenza la poca profondità dei temi trattati in questi corsi e la mancanza di decisione da parte dei Sacerdoti: ovvero una chiara e precisa spiegazione del significato del Matrimonio in Chiesa rispetto a quello in Comune. Importante è stato poi l’esempio di un Sacerdote che ha continuato a seguire i coniugi anche durante i primi anni di Matrimonio.
Nell’intimità familiare è importante poi curare l’atmosfera: ogni famiglia è caratterizzata da una propria atmosfera. Proviamo a pensarci e a sentire con affetto (mons. Severino Pagani “…dare affetto alle sensazioni…”) la nostra atmosfera: siamo convinti? Ci piace? Ci rappresenta? Pensiamoci….Dobbiamo comunque preservare la propria intimità familiare: l’associazione, il volontariato, ovvero il nostro impegno non puٍ diventare “tutto”; bisogna preservare, valorizzare l’interiorità familiare per poi aprirsi all’esterno: allora sى che la nostra azione di volontariato/amore sarà un tutt’uno con la nostra ricchezza familiare.
“Il segreto di Nazareth” quindi, catapultato nel 2011, nel nostro tempo, cosa rappresenta? Rappresenta una famiglia “intima” che preserva e custodisce i “suoi” segreti, ma che si apre al mondo stando vicino alle altre familgie, aiutandole con riservatezza e rispetto, senza bisogno di sbandierare al mondo intero la propria azione, perché è l’essenza stessa della propria vita. Il Cardinal Martini lo ha definito “…farsi prossimo a piccoli cerchi…”. Sicuramente nei primi anni di Matrimonio ciٍ è più fattibile, semplice, quindi ti apri e comunichi facilmente. Poi gli anni passano, si cambia, la famiglia cambia, muta, è più complessa. Spesso le “pressioni esterne non ti permettono di scegliere l’ideale…”. A volte si impiega molto tempo prima di sentirsi pronti ad aprirsi al volontariato, ma la Preghiera, l’amore di ***, ti aiuta tanto in questo; la forza umana non basta!
Noi genitori adottivi accogliamo anche i lati della personalità di tuo figlio che non riesci proprio a cambiare e impari ad amare anche quelli.
Pregare insieme aiuterebbe molto le coppie. Questo bisognerebbe dire ai corsi per fidanzati: pregare insieme in famiglia.