TORINO – «Era pieno di rabbia nei confronti della vita. Era scontroso, si comportava male, voleva sempre giocare alla lotta e si teneva a distanza dall’elemento materno. Arrivati a casa si è trasformato». Un bambino speciale, unico, «spettacolare», dice sua madre Lucia al telefono, ferma al margine della strada di un paesino del torinese. La nostra chiamata la trova in automobile insieme a Marcus, lo chiameremo con questo nome, il figlio che l’ha conquistata, sciogliendole anima e cuore in un pianto rinnovatore. Acqua dagli occhi: il battesimo dell’accoglienza, per un nuovo figlio dell’abbandono. LEGGI TUTTO...
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