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Cosa puo fare la scuola per i nostri bambini? :confused:

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  • Cosa puo fare la scuola per i nostri bambini? :confused:

    Ciao, mi chiedevo se era possibile condividere le proprie esperienze di quel che la scuola ha fatto o farà per inserire al meglio i nostri bambini. Insegnanti di italiano, mediatori culturali etc etc. I miei bimbi hanno iniziato da circa un mese la frequentazione della scuola e mi farebbe piacere capire meglio come si sono attrezzate le altre scuole d'Italia... A chi rivolgersi in caso di necessità, quali strategie sono migliori e cosa evitare di fare....

  • #2
    Bellissimo topic

    interessante anche per i futur genitori che come me leggeranno con molta attenzione i vostri interventi

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    • #3
      Al momento noi, dopo un pٍ di pressing al direttore, inizieremo a breve ad usufruire di ore in più per l'italiano (sperando che facciano italiano) e, privatamente, li stiamo facendo seguire da una brava e simpatica maestra in pensione.

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      • #4
        Io ho trovato questo post nell'altro topic Inserimento a scuola......l'ho trovato interessante


        Ciao a tutti.
        Segnalo l’esistenza di un vademecum per insegnanti dal titolo “Il Bambino Adottato va a Scuola”, molto interessante.
        Ecco il link:


        E’ stato fatto per la provincia di Vicenza, ma immagino possa essere usato da tutti.
        Un piccolo aiuto per far sى che gli insegnanti conoscano meglio le specificità dei nostri figli (e le nostre, ovviamente ).
        Direi, anche per esperienza personale, che la cosa andrebbe ripetuta ad ogni passaggio di scuola (materne-elementari-medie) e non solo all’inizio.

        Altra segnalazione:
        Premesso che oramai credo sia indiscutibile l’importanza del periodo passato con i bimbi a “fare famiglia” rispetto ogni altro impegno, ove si trovassero dei dirigenti scolastici che non accettano i tempi di inserimento valutati congrui dai genitori, suggerisco di fare quello che ha fatto una coppia di nostri amici.
        Di fronte alla pretesa del dirigente di inserire dopo solo un mese dall'arrivo il loro bimbo di 8 anni a scuola e la sua minaccia di denunciarli ai Carabinieri (!!!!!), hanno semplicemente informato il dirigente di quanto prevede la legge italiana.
        L'obbligo che ricade sui genitori è quello di "provvedere adeguatamente all'istruzione dei figli", non quello di iscriverli a scuola.
        Per cui, hanno firmato un semplice documento nel quale si impegnavano a fare questo e si sono tenuti il figlio a casa per il tempo che hanno reputato necessario.
        L'eventuale controllo da parte dei servizi sociali (che non c'è stato, comunque) avrebbe trovato un bimbo che stava imparando la lingua e si stava inserendo nella sua famiglia e nel suo contesto sociale e che, con l'aiuto di una maestra in pensione, stava usufruendo di lezioni private che soddisfavano pienamente l'obbligo di legge.

        Non per nulla ci sono famiglie (non molte a dir la verità) anche in Italia, che non mandano i figli a scuola (pubblica o privata che sia) e provvedono alla loro istruzione a casa.
        Ricordiamoci che siamo noi genitori, almeno finché esercitiamo la patria podestà, ad essere gli unici che possono decidere le cose che riguardano i nostri figli e nessun dirigente scolastico puٍ arrogarsi il diritto di imporre la sua volontà.
        Ovviamente la cosa va valutata caso per caso e prima di arrivare a questo si cerca il dialogo e la collaborazione, ma non esitiamo a decidere noi qual'è la cosa migliore da fare per i nostri figli...anche la legge è dalla nostra parte!

        Per chi ne avesse bisogno, ecco il riferimento normativo per l'educazione cosiddetta "parentale":
        Art. 111 decreto legislativo n.297/1994 - Modalità di adempimento dell'obbligo scolastico
        1. All'obbligo scolastico si adempie frequentando le scuole elementari e medie statali o le scuole non statali abilitate al rilascio di titoli di stu*** riconosciuti dallo Stato o anche privatamente, secondo le norme del presente testo unico.
        2. I genitori dell'obbligato o chi ne fa le veci che intendano provvedere privatamente o direttamente all'istruzione dell'obbligato devono dimostrare di averne la capacità tecnica od economica e darne comunicazione anno per anno alla competente autorità.

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        • #5
          Le scuole Italiane ( non tutte grazie a *** ) non sono all'altezza di seguire i nostri bimbi adottati......lo posso dire con certezza riguardo la scuola di mio figlio.......e poi anche la storia della loro vita, che fanno ancora a scuola dalla seconda elementare in su ( non sono aggiornati ai tempi d'oggi ).....per fortuna noi abbiamo trovato un gruppo di Tutor che all'oratorio aiutano i bimbi in difficoltà......io sto leggendo un libro di Anna Genni Miliotti " E Nikolaj va a scuola" l'ho trovato interessante....giusto anche da far leggere agli insegnanti.

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          • #6
            In effetti è l'inadeguatezza della mia scuola (anzi due) che mi spinge a chiedere delle esperienze altrui.... Per le elementari la maestra di italiano è partita entusiasta, ha fatto una bellissima accoglienza, ma dopo quattro giorni (quattro) ha esternato i suoi dubbi ad alta voce, davanti agli altri bambini. Immagina la mia reazione immediata..... che ho avuto la pazienza di far sedimentare per andarle a parlare dopo una settimana (quando avevo preso appuntamento). Lى mi ha detto: "sai... da quando è arrivato non gli ho sentito dire una parola di italiano, tranne buongiorno......". Immagino che volesse un bambino che parlasse correttamente l'italiano, l'aramaico, l'inglese e sapesse citare correttamente i teoremi di galois...Adesso procede con le lettere dell'alfabeto... siamo arrivati dopo un mese alla V....
            E avendo chiesto due volte (2) di avere un insegnante di italiano a supporto per tutti e due, in maniera gentile ed educata, prima ci siamo visti assalire dal preside, poi, dopo aver comunicato che una brava e conosciuta insegnante in pensione li sta seguendo, ci hanno detto che a breve inizieranno ad avere un aiuto in più.
            Due volte è poco.... e già reagiscono male... per qualcosa che è un diritto ed è ovvio.
            Sarà cambiato qualcosa da quanto io facevo le elementari... (tanto tempo), ma la mia maestra lavorava da sola con 32 bambine ed eravamo una freccia!!!! Ora sono più maestre, le classi sono piccolissime (in tutto nella scuola elementare sono 21 bambini e 50 alle medie) e si lamentano sempre!!!

            Per quanto riguarda quel documento, lo avevo già letto e scaricato. Io ho due libri, a "scuola di adozione" e "Oggi a scuola è arrivato un nuovo amico" di Anna Guerrieri e maria Linda Odorisio. Molto belli, molto istruttivi.... e sono per le maestre in genere... Ma le mie non so se li conoscono o ne sono interessate. Credo che a natale ne regalerٍ una copia ad ogni scuola!!

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            • #7
              Ciao Smemorella, mio figlio per sua fortuna non ha mai avuto bisogno per l'italiano sebbene sia andato a scuola dopo 40 giorni che era in Italia, in prima elementare a quasi 7 anni, io l'ho segnato lى perchè era la nostra scuola di riferimento ed io ho sbagliato, con il senno di poi, a non chiedere informazioni nelle varie scuole della nostra città, comunque quando l'ho iscritto non mi era dispiaciuto che avessero organizzato ( per la prima volta ) un mini corso di italiano 3 giorni prima dell'inizio scolastico che lui ha fatto insieme ad altri bambini stranieri appena arrivati con i genitori, di diversa nazionalità, un bel gruppetto.....ma chiaramente a quasi tutti non è servito un granchè, la maestra mi disse che lui ( ed in effetti è stato cosى ) non avrebbe avuto problemi perchè in famiglia parlavamo solo italiano ( mentre gli altri parlavano con i genitori nella lingua natia ) ma avrebbe avuto qualche problema a tenere a freno la sua vivacità...e cosى è stato complice una classe di bambini complicati, ognuno con il loro piccolo o grande problema.......ma la scuola non si è mai attivata per niente, ogni tanto la maestra di italiano gli faceva recupero ma solo per farlo lavorare tranquillamente fuori dalla confusione, per il resto adesso siamo in 5a elementare ed abbiamo cambiato 8 maestre in tutti gli anni ( le cicogne volavano basse e poi maestre che dopo un anno tornavano al paesello ) e la situazione non è migliorata, mi chiederai perchè non hai cambiato scuola a tuo figlio perchè la nostra psicologa ce l'ha sconsigliato perchè sarebbe stato deleterio per lui dato che con i compagni si trova bene.
              Comunque su segnalazione della prima maestra di italiano che aveva fatto un percorso adottivo anche lei, ci ha fatto conoscere una realtà fatta da tanti bravi ragazzi Tutor nel nostro oratorio ( tutti laureati compreso una bravissima psicologa nonchè nostra vicina di casa che ci vogliono molto bene ) che lo aiuta per i compiti 3 volte alla settimana ed anche a rapportarsi con gli altri bimbi, in più fanno anche gite, lavoretti etc........poi prima di iscriverlo, a dicembre, in prima media andrٍ a parlare con il preside per sentire come sono messi riguardo le esperienze fatte con bambini adottivi, per capire se è la scuola giusta altrimenti cercheremo un'altra più lontana finchè non ne troveremo una su misura per noi.
              Comunque fai bene a regalare un libro alle maestre e/o professori perchè nel lato umano hanno tanto ancora da imparare......ma credimi anche per il mio primogenito biologico non è stato tutto rose e fiori la scuola.......purtroppo insegnare non è da tutti.

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              • #8
                sul fatto che l'insegnamento non è per tutti, sono d'accordissimo.. forse perchè personalmente ho avuto insegnanti bravissimi e preparati che mettevano tanta passione nel loro lavoro e forse anche perchè penso che ognuno nel proprio lavoro debba metterci tutto se stesso, anche se deve fare solo una riga per terra. La nostra è l'unica scuola del paese e spostarli significa anche non farli inserire in una comunità già piccola e con tanti preconcetti da scrollarsi di dosso. Per quanto riguarda l'italiano stanno facendo grandi progressi, ma chiedere di più sarebbe assurdo.
                Agli insegnanti abbiamo proposto un quesito: "ma voi, al posto loro ed in polonia, in quanto tempo riuscireste a parlare il polacco?". Devo dire che ci sono persone di buona volontà, ma a volte si sentono pure loro sole...
                Che poi i cattivi insegnanti lo possano essere sia per gli italiani che per le new entry.... questo è assodato

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                • #9
                  Smemo

                  bravissima, il quesito più giusto per l'i***ta che ha esternato dopo 4 giorni i suoi dubbi ad alta voce. Che pensava che i tuoi Unni avessero un traduttore simultaneo.

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                  • #10
                    Originariamente Scritto da smemorella
                    sul fatto che l'insegnamento non è per tutti, sono d'accordissimo.. forse perchè personalmente ho avuto insegnanti bravissimi e preparati che mettevano tanta passione nel loro lavoro e forse anche perchè penso che ognuno nel proprio lavoro debba metterci tutto se stesso, anche se deve fare solo una riga per terra. La nostra è l'unica scuola del paese e spostarli significa anche non farli inserire in una comunità già piccola e con tanti preconcetti da scrollarsi di dosso. Per quanto riguarda l'italiano stanno facendo grandi progressi, ma chiedere di più sarebbe assurdo.
                    Agli insegnanti abbiamo proposto un quesito: "ma voi, al posto loro ed in polonia, in quanto tempo riuscireste a parlare il polacco?". Devo dire che ci sono persone di buona volontà, ma a volte si sentono pure loro sole...
                    Che poi i cattivi insegnanti lo possano essere sia per gli italiani che per le new entry.... questo è assodato
                    Sicuramente i tuoi figli impareranno prima di loro insegnanti l'italiano.......per i grandi ci vogliono mesi, se non anni, per imparare una lingua sconosciuta.....concordo che per loro è meglio rimanere nella scuola del tuo paese.......ma se pensi che la gente creda che ci voglia tempo.....scordatelo, pensano tutto e subito non pensando al bene loro.
                    Ma come hai scritto vedo che hai già trovato una brava insegnante in pensione che possa dar loro una mano.....e stai tranquilla ma tieni alta la difesa perchè di ignoranti il mondo è pieno.

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                    • #11
                      Anche noi abbiamo pensato ad una brava maestra che è in pensione, è anche la suocera di mio fratello e spero che ci dia una grandissima mano con l'italiano.
                      I nostri figli arriveranno in Italia a marzo e abbiamo pensato di non mandarli inizialmente a scuola se non nel mese di maggio per farli prima imparare la lingua ed evitare di metterli in difficoltà. Naturalmente ci metteremo d'accordo con la scuola e gli faremo seguire un programma di stu*** a casa. Almeno queste sono le nostre intenzioni che spero la scuola condividi. I servizi sociali già mi hanno dato l'ok, spero la scuola sia comprensiva, altrimenti tirerٍ fuori il mio lato negativo

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                      • #12
                        Grazie Debora... come Jimmy tiro fuori la parte da "mamma lupa" che c'è in me, più che altro perchè certi atteggiamenti li trovo sensa senso... A noi non hanno dato pagelle quando siamo partiti, ma solo un attestato di frequentazione, anche se avevamo richiesto questi documenti. Un cugino di mio marito che è direttore didattico di un grosso plesso in un altro paese, ha detto che tutti i bambini adottati nella sua scuola hanno avuto solo questo attestato. Bene, il mio direttore didattico non si sta dando pace fintanto che non avrà questa benedetta pagella... Per me è un non sense.... in Polonia i voti si mettono con un altro criterio e poi che differenza fa se un bambino aveva voti alti o bassi? Sono stati promossi, tutti dicono che sono svegli ed intelligenti (più della media) e se anche avessero lacune in una materia piuttosto che in un'altra, loro vanno a scuola per imparare... E' questa insistenza che trovo anche poco educativa... D'alta parte è come hai detto tu... il mondo è pieno.... purtroppo...

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                        • #13
                          L'importante è quello che costruite insieme.......i voti contano solo per la loro autostima nel mondo della scuola......io so che per legge ( il primo ed eventualmente anche il secondo anno ) devono avere una pagella da stranieri, con i voti rivalutati per il percorso che fanno.....la nostra maestra ci disse che per nostro figlio non ce ne era bisogno.......ma per lui forse sى.

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                          • #14
                            Grazie per quello che scrivete, è di aiuto anche per chi è in attesa e si sta già scervellando su come farà con un bambino in età scolare.

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                            • #15
                              barbie la cosa buffa è che sono gli adulti a creare sempre problemi, i nostri bambini sono speciali, pronti ad ogni impegno. Chi più chi meno. Non bisogna avere paura di adottare un bambino in età scolare, ci sono tante soddisfazioni che è difficile descrivere con le sole parole. E' una buona scuola quella che tutti noi dobbiamo chiedere, per tutti i nostri bambini, adottati e non.

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