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Inserimento a scuola: due suggerimenti

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  • Inserimento a scuola: due suggerimenti

    Ciao a tutti.
    Segnalo l’esistenza di un vademecum per insegnanti dal titolo “Il Bambino Adottato va a Scuola”, molto interessante.
    Ecco il link:


    E’ stato fatto per la provincia di Vicenza, ma immagino possa essere usato da tutti.
    Un piccolo aiuto per far sى che gli insegnanti conoscano meglio le specificità dei nostri figli (e le nostre, ovviamente ).
    Direi, anche per esperienza personale, che la cosa andrebbe ripetuta ad ogni passaggio di scuola (materne-elementari-medie) e non solo all’inizio.

    Altra segnalazione:
    Premesso che oramai credo sia indiscutibile l’importanza del periodo passato con i bimbi a “fare famiglia” rispetto ogni altro impegno, ove si trovassero dei dirigenti scolastici che non accettano i tempi di inserimento valutati congrui dai genitori, suggerisco di fare quello che ha fatto una coppia di nostri amici.
    Di fronte alla pretesa del dirigente di inserire dopo solo un mese dall'arrivo il loro bimbo di 8 anni a scuola e la sua minaccia di denunciarli ai Carabinieri (!!!!!), hanno semplicemente informato il dirigente di quanto prevede la legge italiana.
    L'obbligo che ricade sui genitori è quello di "provvedere adeguatamente all'istruzione dei figli", non quello di iscriverli a scuola.
    Per cui, hanno firmato un semplice documento nel quale si impegnavano a fare questo e si sono tenuti il figlio a casa per il tempo che hanno reputato necessario.
    L'eventuale controllo da parte dei servizi sociali (che non c'è stato, comunque) avrebbe trovato un bimbo che stava imparando la lingua e si stava inserendo nella sua famiglia e nel suo contesto sociale e che, con l'aiuto di una maestra in pensione, stava usufruendo di lezioni private che soddisfavano pienamente l'obbligo di legge.

    Non per nulla ci sono famiglie (non molte a dir la verità) anche in Italia, che non mandano i figli a scuola (pubblica o privata che sia) e provvedono alla loro istruzione a casa.
    Ricordiamoci che siamo noi genitori, almeno finché esercitiamo la patria podestà, ad essere gli unici che possono decidere le cose che riguardano i nostri figli e nessun dirigente scolastico puٍ arrogarsi il diritto di imporre la sua volontà.
    Ovviamente la cosa va valutata caso per caso e prima di arrivare a questo si cerca il dialogo e la collaborazione, ma non esitiamo a decidere noi qual'è la cosa migliore da fare per i nostri figli...anche la legge è dalla nostra parte!

    Per chi ne avesse bisogno, ecco il riferimento normativo per l'educazione cosiddetta "parentale":
    Art. 111 decreto legislativo n.297/1994 - Modalità di adempimento dell'obbligo scolastico
    1. All'obbligo scolastico si adempie frequentando le scuole elementari e medie statali o le scuole non statali abilitate al rilascio di titoli di stu*** riconosciuti dallo Stato o anche privatamente, secondo le norme del presente testo unico.
    2. I genitori dell'obbligato o chi ne fa le veci che intendano provvedere privatamente o direttamente all'istruzione dell'obbligato devono dimostrare di averne la capacità tecnica od economica e darne comunicazione anno per anno alla competente autorità.

    Un abbraccio
    Giorgio
    Last edited by jcornit; 10-10-11, 08:54 .

  • #2
    Ciao, sono a conoscenza degli inserimenti "selvaggi" che fanno nelle scuole : bambini appena usciti dagli istituti ed inseriti in classi a seconda della loro età anagrafica, subito alle prese con la difficoltà della lingua e l'impegno scolastico . Tuttavia questi bambini , abituati negli istituti al rapporto con i propri coetanei , frequentano volentieri la scuola dove si trova anche spazio per il gioco .Il gioco aiuta nei momenti difficili cosى come il lavoro per gli adulti. Nel nostro " formare famiglia" c'è posto anche per la scuola, quello che potranno fare gli altri bambini con la loro semplicità , a noi a volte sconosciuta , nell'insegnargli la lingua ,nel creare spontaneamente momenti di serenità , nel gioco appunto, non potrà che essere un valido aiuto per noi adulti. Non sottovalutate i bimbi , hanno risorse che i grandi non hanno.

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    • #3
      ciao....io per evitare l'inserimento selvaggio...sono andata a parlare con le maestre spiegando loro la situazione di mio figlio....loro hanno concordato con me che era assurdo inserire mio figlio in seconda elementare in base all'età anagrafica....considerando che non aveva mai tenuto la matita in mano e che non sapeva neanche disegnare....cosى è stato inserito in prima...devo dire che la direttrice si è dimostrata d'accordo con la nostra scelta ragionata.....e non ho dovuto neanche
      fare certificati o altro...

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      • #4
        Originariamente Scritto da leopoldo Visualizza Messaggio
        Ciao, sono a conoscenza degli inserimenti "selvaggi" che fanno nelle scuole : bambini appena usciti dagli istituti ed inseriti in classi a seconda della loro età anagrafica, subito alle prese con la difficoltà della lingua e l'impegno scolastico . Tuttavia questi bambini , abituati negli istituti al rapporto con i propri coetanei , frequentano volentieri la scuola dove si trova anche spazio per il gioco .Il gioco aiuta nei momenti difficili cosى come il lavoro per gli adulti. Nel nostro " formare famiglia" c'è posto anche per la scuola, quello che potranno fare gli altri bambini con la loro semplicità , a noi a volte sconosciuta , nell'insegnargli la lingua ,nel creare spontaneamente momenti di serenità , nel gioco appunto, non potrà che essere un valido aiuto per noi adulti. Non sottovalutate i bimbi , hanno risorse che i grandi non hanno.
        Ciao,

        premessa generale è sempre e comunque, mi sembrava di averlo detto, che ogni caso è a sè.

        Quanto da me riportato aveva il solo scopo di aiutare quei genitori che si trovano a fare una scelta dettata più dalle pressioni esterne che dal loro sentire ciٍ che è giusto fare per i propri figli.

        Quello che dici comunque puٍ valere per alcuni bimbi, ma ti assicuro che ne conosco molti per i quali è stato più importante imparare (o reimparare) a dare un contenuto alle parole mamma e papà, prima ancora di pensare all'inserimento nella scuola, da loro vissuto come un ritorno all'odiato istituto.

        Certamente la dimensione del gioco è importantissima, ma questa dimensione si ritrova in moltissimi altri ambiti sociali, senza dover necessariamente ricorrere alla scuola, dove, peraltro, si riduce sى e no a venti minuti all'interno di cinque ore.

        Sicuramente non sottovaluto i bimbi, so per esperienza diretta che la loro capacità di resilienza è di molto superiore agli adulti.
        Ma, sinceramente, non vedo il motivo di sottoporli ad un consumo di energie emotive ingiustificato.

        Ripeto: ogni genitore, consapevole dei propri diritti e dei propri doveri è, secondo me, in grado di giudicare quando e come inserire suo figlio nella scuola, valutando i pro ed i contro, ascoltando tutti quegli "esperti" che potranno/vorranno consigliarlo, ma soprattutto "ascoltando" suo figlio.

        Giorgio

        P.S.: la mia terzogenita, sette anni a giugno di cui più di cinque in istituto, è stata felicissima da metà aprile (arrivo in Italia) a metà settembre nel passare il suo tempo con mamma, papà, nonne, le sue molte nuove amichette del vicinato, le sue cuginette, senza dover, come i suoi due fratelli maggiori, andare a scuola. E' stata altrettanto felice, poi, nell'iniziare la prima elementare, senza alcun problema.
        Last edited by jcornit; 11-10-11, 11:28 .

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        • #5
          leopoldo sono assolutamente d'accordo con te e in particolare per i bambini che arrivano già grandicelli e scolarizzati come il mio. L'inserimento immediato a scuola è stato fondamentale per non fargli perdere la continuità con la vita a cui era abituato, che era comunque assai "organizzata". Lui ci ha chiesto di andare a scuola proprio perchè la sua esigenza era quella di inserirsi in una famiglia ma anche di reinserirsi in un contesto sociale fatto di coetanei, di sport di gioco e si, anche di stu***! Sono d'accordo col fatto che noi genitori riusciamo a valutare, anche in breve tempo, quale sia il bisogno reale di nostro figlio di rimanere solo col nuovo gruppo familiare per un periodo di tempo più o meno lungo e quale sia il rischio che il bimbo si stufi un gran tanto a rimanere a casa quando i coetanei vanno a scuola. Insomma, dipende dal bambino come si dice sempre.
          Quindi giustissimo rivendicare il diritto, e la responsabilità, di far stare il figlio a casa per il tempo che noi riteniamo necessario alla sua integrazione.
          Mi permetto anche di consigliare, e ci credo fermamente, di non sottovalutare un paio d'anni di fermo o di retrocessione di classe rispetto all'età anagrafica, non è cosى ininfluente SECONDO ME.
          Riprendo ancora una frase di leopoldo: questi bambini hanno delle risorse STRAORDINARIE (LO SAPPIAMO TUTTI).
          Ciao Gian

          PS. non conosco molti bambini adottati, la mia conoscenza è limitata a quei bambini che sono arrivati dal Nepal col mio, tutti inseriti in ambito scolastico poco tempo dopo e con grande successo.
          Last edited by ninja64; 12-10-11, 07:53 .

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          • #6
            Ninja64,
            vedo che, alla fin fine, siamo tutti d'accordo.
            Sottoscrivo anch'io il tuo consiglio riguardo il fermo o la retrocessione.
            La considerazione di base è piuttosto semplice: i nostri figli, tutti, hanno l'età "emotiva" che non corrisponde all'età "anagrafica".
            Insomma, sono più "teneri" dei loro coetanei.
            E sappiamo bene che l'equilibrio emotivo è fondamentale per riuscire nell'apprendimento.
            Un bimbo non sereno (nei limiti del possibile) è un bimbo che a scuola (e nella vita) non impara.

            Il differenziale nell'età adulta poi non ha alcuna importanza, ma nell'età scolare è chiaramente penalizzante.

            Giorgio

            P.S.: sempre per ribadire che ogni caso è a sè. Esempio di due fratelli arrivati in Italia all'età di 9 e 7 anni (oggi ne hanno 19 e 17), dietro insistenza del dirigente scolastico inseriti a scuola 15 gg dopo l'arrivo (!). Il grande, nessun problema (i suoi genitori dicono di lui che "ha le p...le!"), il piccolo, un casino devastante. Oggi anche il piccolo ha superato i suoi problemi, ma, dicono sempre i genitori, "se avessimo seguito il nostro istinto, forse potevamo risparmiare a lui ed a tutta la famiglia anni di sofferenza...". Nota: il dirigente scolastico era sempre quello dell'altro esempio...
            Last edited by jcornit; 13-10-11, 09:58 .

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            • #7
              Buona sera a tutti! Sono Gabri mamma di Davi. Nel vecchio forum scrivevo ogni tanto su questo topic, anche come insegnante.
              Vi vorrei segnalare alcuni incontri che Genitori si Diventa sta organizzando nel suo punto informativo di Messina, incontri che interessano noi genitori, chi attende di diventarlo e gli insegnanti. Ecco il link con il programma. http://www.genitorisidiventa.org/vis...=sezione&id=49 Chi fosse interessato puٍ contattarmi tramite mp o e-mail [email protected] Vi consiglio di iscrivervi nella mail list della città, cosى riceverete le notizie direttamente nel vostro indirizzo di posta elettronica.
              Last edited by davi; 03-11-11, 06:09 .

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              • #8
                GENITORI SI DIVENTA ONLUS
                chi siamo cosa facciamo

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                • #9
                  vi segnalo due link interessanti sulla scuola, con materiale da consegnare agli insegnanti dei vostri figli



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                  • #10
                    Poiché il vademecum della U.L.SS. di Vicenza linkato da jcornit nel primo post mi sembra veramente utile (semplice, ben fatto ed "aderente" alla realtà), penso di fare cosa gradita inserendo il nuovo link, (quello vecchio non è più funzionante):



                    Consiglio ai neo-genitori di qualunque latitudine di leggerlo e farlo leggere alle maestre, perché la parte relativa alle difficoltà scolastiche dei bambini adottati (e relative contromisure) è veramente molto chiara e corrisponde a quanto da me realmente sperimentato "sul campo".

                    Comment


                    • #11
                      Tante buone novità per la scuola:




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                      • #12

                        Ho letto i vostri preziosi documenti, credo ci saranno molto utili. Ho perٍ un quesito a cui non trovo risposta spero che qualcuno possa aiutarci.
                        Presumibilmente l'anno prossimo partiremo per completare il nostro sogno adottivo. Abbiamo una figlia che frequenterà la 5^ elementare e dovremo stare fuori per circa 5 settimane. Ci sono riferimenti normativi o soluzioni che ci permettano di non fargli perdere l'anno scolastico?. Le assenze non devono superare 1/3 delle ore scolastice, e noi rischiamo di non poterci ammalare, nemmeno per una banale influenza...
                        Ci hanno consigliato di parlare con il dirigente e preavvisarlo della situazione e trovare insieme una soluzione. Volevo sapere se qualcuno che ha figli in età scolare (elementare) come ha risolto il problema scuola.
                        Ci hanno prospettato la possibilità di far rientare nostra figlia prima del nostro rientro, limitando cosى notevolemente la possibilità di vivere tutti insieme la nostra esperienza di nuova famiglia, oppure di ritirarla da scuola e poi riiscriverla come privatista...

                        Spero che qualcuno possa aiutarci... grazie

                        Elelu

                        Comment


                        • #13
                          Originariamente Scritto da elelu Visualizza Messaggio
                          Ho letto i vostri preziosi documenti, credo ci saranno molto utili. Ho perٍ un quesito a cui non trovo risposta spero che qualcuno possa aiutarci.
                          Presumibilmente l'anno prossimo partiremo per completare il nostro sogno adottivo. Abbiamo una figlia che frequenterà la 5^ elementare e dovremo stare fuori per circa 5 settimane. Ci sono riferimenti normativi o soluzioni che ci permettano di non fargli perdere l'anno scolastico?. Le assenze non devono superare 1/3 delle ore scolastice, e noi rischiamo di non poterci ammalare, nemmeno per una banale influenza...
                          Ci hanno consigliato di parlare con il dirigente e preavvisarlo della situazione e trovare insieme una soluzione. Volevo sapere se qualcuno che ha figli in età scolare (elementare) come ha risolto il problema scuola.
                          Ci hanno prospettato la possibilità di far rientare nostra figlia prima del nostro rientro, limitando cosى notevolemente la possibilità di vivere tutti insieme la nostra esperienza di nuova famiglia, oppure di ritirarla da scuola e poi riiscriverla come privatista...

                          Spero che qualcuno possa aiutarci... grazie

                          Elelu
                          Elelu, mi dispiace ma io non ti posso aiutare perchè noi fortunatamente partimmo durante le vacanze estive scolastiche tra la 2a media e la 3a media per questo il nostro primogenito è potuto partire con noi stando in Ucraina 50 giorni ( se fosse stato durante la scuola sarebbe stato impossibile ).
                          Per me perٍ dovreste parlare con il vostro dirigente scolastico e vedere che prospettiva vi suggerisce.

                          Comment


                          • #14
                            Originariamente Scritto da elelu Visualizza Messaggio
                            Ho letto i vostri preziosi documenti, credo ci saranno molto utili. Ho perٍ un quesito a cui non trovo risposta spero che qualcuno possa aiutarci.
                            Presumibilmente l'anno prossimo partiremo per completare il nostro sogno adottivo. Abbiamo una figlia che frequenterà la 5^ elementare e dovremo stare fuori per circa 5 settimane. Ci sono riferimenti normativi o soluzioni che ci permettano di non fargli perdere l'anno scolastico?. Le assenze non devono superare 1/3 delle ore scolastice, e noi rischiamo di non poterci ammalare, nemmeno per una banale influenza...
                            Ci hanno consigliato di parlare con il dirigente e preavvisarlo della situazione e trovare insieme una soluzione. Volevo sapere se qualcuno che ha figli in età scolare (elementare) come ha risolto il problema scuola.
                            Ci hanno prospettato la possibilità di far rientare nostra figlia prima del nostro rientro, limitando cosى notevolemente la possibilità di vivere tutti insieme la nostra esperienza di nuova famiglia, oppure di ritirarla da scuola e poi riiscriverla come privatista...

                            Spero che qualcuno possa aiutarci... grazie

                            Elelu
                            Nel periodo tra fine febbraio e meta' aprile 2011 noi siamo stati in Peru' per la nostra terza ado per un totale di sei settimane.
                            Son venuti con noi (e rimasti per tutto il periodo) i due "grandoni".
                            Il maggiore frequentava la terza media (con esami!) e l'altro la seconda elementare.
                            Abbiamo parlato con i due dirigenti scolastici e con tutti gli insegnanti e non ci son stati problemi di nessun tipo (a parte ovviamente l'organizzazione del tutto....).

                            Gli insegnanti ci hanno preparato il materiale (schede ed elenco capitoli/argomenti) del programma che avrebbero svolto nel mese e mezzo di assenza.
                            Armati di zaini con parte dei libri (fotocopie dei capitoli da fare), schede varie, quaderni, forti di email delle insegnanti principali e di skype con pc portatile, abbiamo organizzato una "scuola a distanza" in Peru' (solo qualche ora al mattino e neanche tutti i giorni...il motivo principale della loro presenza li' non era certo fare la lezione...si doveva accogliere in famiglia una sorellina! ).

                            Al ritorno, sia gli insegnanti delle elementari, ma soprattutto quelli delle medie visto che il maggiore doveva appunto fare gli esami, per recuperare hanno fatto un ripasso "personalizzato", usando le ore delle materie meno "importanti" al mattino e facendo anche qualche ora in piu' il pomeriggio (a gratis, tanto loro a scuola c'erano comunque ).

                            Infine, per i giorni di assenza, i dirigenti hanno assicurato che nella loro autonomia decisionale c'era la possibilita' di derogare alla regola di 1/4 (non 1/3) e l'hanno fatto, in accordo con i consigli di classe.
                            A tal proposito, ecco i riferimenti normativi (vedi art. 14 comma 7):



                            Per cui, se trovi dirigenti ed insegnanti comprensivi, ragionevoli, disponibili, accoglienti....va tutto bene...ma...non vale solo in questo caso, ovviamente...

                            Giorgio

                            P.S.: cmq 1/4 di assenze massime sono circa 50 giorni sui circa 200 di lezione, per cui 10 settimane con orario su 5 giorni e 8 settimane con orario su 6 giorni...io non mi preoccupererei troppo...un certo margine per "malattie e varie" c'e'....
                            Last edited by jcornit; 11-07-13, 10:58 .

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                            • #15
                              Originariamente Scritto da jcornit Visualizza Messaggio
                              Nel periodo tra fine febbraio e meta' aprile 2011 noi siamo stati in Peru' per la nostra terza ado per un totale di sei settimane.
                              Son venuti con noi (e rimasti per tutto il periodo) i due "grandoni".
                              Il maggiore frequentava la terza media (con esami!) e l'altro la seconda elementare.
                              Abbiamo parlato con i due dirigenti scolastici e con tutti gli insegnanti e non ci son stati problemi di nessun tipo (a parte ovviamente l'organizzazione del tutto....).

                              Gli insegnanti ci hanno preparato il materiale (schede ed elenco capitoli/argomenti) del programma che avrebbero svolto nel mese e mezzo di assenza.
                              Armati di zaini con parte dei libri (fotocopie dei capitoli da fare), schede varie, quaderni, forti di email delle insegnanti principali e di skype con pc portatile, abbiamo organizzato una "scuola a distanza" in Peru' (solo qualche ora al mattino e neanche tutti i giorni...il motivo principale della loro presenza li' non era certo fare la lezione...si doveva accogliere in famiglia una sorellina! ).

                              Al ritorno, sia gli insegnanti delle elementari, ma soprattutto quelli delle medie visto che il maggiore doveva appunto fare gli esami, per recuperare hanno fatto un ripasso "personalizzato", usando le ore delle materie meno "importanti" al mattino e facendo anche qualche ora in piu' il pomeriggio (a gratis, tanto loro a scuola c'erano comunque ).

                              Infine, per i giorni di assenza, i dirigenti hanno assicurato che nella loro autonomia decisionale c'era la possibilita' di derogare alla regola di 1/4 (non 1/3) e l'hanno fatto, in accordo con i consigli di classe.
                              A tal proposito, ecco i riferimenti normativi (vedi art. 14 comma 7):



                              Per cui, se trovi dirigenti ed insegnanti comprensivi, ragionevoli, disponibili, accoglienti....va tutto bene...ma...non vale solo in questo caso, ovviamente...

                              Giorgio

                              P.S.: cmq 1/4 di assenze massime sono circa 50 giorni sui circa 200 di lezione, per cui 10 settimane con orario su 5 giorni e 8 settimane con orario su 6 giorni...io non mi preoccupererei troppo...un certo margine per "malattie e varie" c'e'....
                              Grazie mille Giorgio,
                              le tue informazioni sono state precise, molto utili e sopratutto incoraggienti...ne prenderemo spunto.
                              sono fiduciosa su insegnanti e dirigente sempre molto disponibili.... e speriamo di partire presto..
                              Elelu

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